Li chiamano “i terribili due” o “terrible two”: si possono leggere vari articoli su siti internet italiani e stranieri di questa fase di passaggio che vive il bambino.
Quando iniziano e quando finiscono i terribili due? Si tratta di un passaggio evolutivo, un cambiamento dello stato di coscienza, che dovrebbe accadere intorno ai tre anni, ma da qualche tempo si nota già intorno ai due anni.
E’ una fase che può iniziare anche a 18 mesi e andare oltre i 3 anni di età.
La verità è che questa per me è un’età meravigliosa! Basta solo capire cosa sta succedendo.
Come affrontare i “terribili due”?
Si può capire che sta avvenendo un cambiamento importante, quando il bambino inizia a riferirsi a se stesso con il pronome “io”, mentre fino a quel momento parlava di sé in terza persona. Cosa indica questo passaggio? Una presa di coscienza di sé stesso si sta facendo spazio, un piccolo barlume di autocoscienza. Ma i genitori a volte fanno fatica a prendere questo avvenimento con gioia, perché spesso arriva accompagnato dalla famigerata fase del “no”!
Come tutti i periodi di passaggio da una fase di sviluppo ad un’altra, è facile che il bambino possa vivere delle piccole crisi, dei momenti difficili. Ricordiamoci che è prima di tutto il bambino a vivere un momento delicato e complesso, noi dobbiamo rimanere saldi e tranquilli per essergli di aiuto.
Come risolvere i “capricci”?
La parola capricci non mi piace. E’ vero che se il bambino non sente riconosciuta la propria volontà, può manifestare rabbia con crisi di pianto o urla e scene che possono risultare imbarazzanti se ci troviamo in pubblico. Ma è importante avere chiaro il fatto che non si tratta di una sfida contro l’adulto, ma di un tentativo di autoaffermazione e di voler sperimentare i limiti.
Il bambino semplicemente non accetta più tutto di buon grado, ma iniziando a capire di essere una persona separata dal resto del mondo, inizia anche a voler manifestare una propria volontà.
Un bambino di due o tre anni non può affrontare nel modo migliore questo suo nuovo stato di coscienza ed è portato ad avere delle crisi. Per questo ha bisogno di trovare l’aiuto dell’adulto.
In che modo possiamo aiutare il bambino? 5 consigli
- 1 E’ utile avere la consapevolezza che si tratta di una fase di sviluppo. Evita di dire troppi no, accogli quando è possibile farlo, ma è importante restare fermi e saldi sui no che sono importanti.
- 2 Cerca di vedere il lato positivo: il tuo bambino sta crescendo, si sta sviluppando nella maniera corretta.
- 3 Educa i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti: restare saldi e calmi aiuta a riportare il bambino ad uno stato di tranquillità. Se ti fai trascinare dal suo stato d’animo, non lo aiuti. Se lui è in crisi, tu sei calmo per lui. Sei la sua ancora e il suo esempio.
- 4 Le sane abitudini diventano ancora più importanti:
-mantenere una routine adeguata all’età del bambino
-alternare momenti di gioco libero a momenti di coccole e tempo di qualità da trascorrere insieme
-passare del tempo all’aria aperta tutti i giorni
-trovare momenti e spazi adatti al movimento corporeo in libertà tutti i giorni
-evitare la tv o i video. - 5 Abbraccia tuo figlio appena si calma e fagli sentire che va tutto bene; anche se c’è stato un momento di tensione e di contrasto, fagli sentire che sei presente e lo ami.
Per i genitori di bambini in età prescolare c’è il libro Come sviluppare tutti i talenti del bambino, in cui si parla della volontà dei bambini piccoli, dell’importanza del ritmo, dell’esempio, dell’immaginazione e tanto altro. Si trovano anche suggerimenti su attività e giochi. Leggilo anche tu per capire meglio il tuo bambino e aiutarlo nel suo sviluppo.
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Ci sarà un’altra fase di passaggio difficile più avanti, quella dei nove anni;
ne ho parlato nell’articolo: IL BAMBINO DI 9 ANNI. PERCHÈ È UN’ETÀ PARTICOLARE?.