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Ricorrenze e festività scandiscono il ritmo dell’anno, delle stagioni, dei mesi, delle settimane. Ogni paese ha diversi rituali, abitudini, tradizioni, che spesso provengono da tempi molto lontani.
Come festeggiare le ricorrenze, le festività con i bambini? Per andare oltre ai regali a Natale, alle cene con i familiari, si può pensare di creare piccole, ma significative tradizioni familiari.
Quando si diventa genitori diventa importante dare un significato più profondo alle ricorrenze. Per me è stato così. E ho trovato nelle tradizioni delle scuole Waldorf un significato più profondo delle feste.
Allora viene voglia di celebrare le festività con consapevolezza, di dare un senso ai nostri gesti, magari anche di introdurre nuovi rituali nella vita famigliare.
Le feste sono parte del respiro che caratterizza la vita degli uomini; rappresentano anche un momento di pausa dalle attività quotidiane. Utilizziamo le festività per riposare, rigenerarci, fermarci a ringraziare, guardare cosa succede nella natura e dentro di noi. E troveremo una connessione tra ciò che viviamo nella nostra interiorità e ciò che succede all’esterno, nel mondo.
Ogni stagione ha almeno un momento importante da celebrare. Non solo il Natale, la Pasqua, ma anche San Michele e San Martino, San Giovanni.
Leggi anche COME SI FESTEGGIA NELLE SCUOLE WALDORF
L’AUTUNNO – 29 settembre
FESTEGGIARE SAN MICHELE CON I BAMBINI
Quando la luce e il calore dell’estate diminuiscono, sentiamo le forze della vita che si ritraggono e diventiamo più inclini a ritirarci in casa e in noi stessi.
La luce dell’estate piano piano inizia a diminuire fino ad arrivare al culmine nel solstizio d’inverno, con la giornata più corta e buia dell’anno. La luce e il calore accumulati in estate, noi possiamo custodirli e portarli dentro di noi nel freddo e buio inverno.
Per fare ciò abbiamo bisogno di momenti di raccoglimento, di coltivare maggiormente la nostra interiorità.
L’estate è periodo di espansione, in cui abbiamo molta voglia di stare fuori, di stare in compagnia, di spensieratezza, ci sono più occasioni per uscire. Mentre l’inverno è un periodo perfetto per l’introspezione: si passa più tempo in casa, torna la voglia di concentrarsi, di stare in noi stessi. L’uomo vive in questo respiro, ha bisogno di questo respiro: dentro-fuori, espansione-concentrazione, stare con gli altri-stare in sé stessi.
PERCHE’ E COME FESTEGGIARE SAN MICHELE IL 29 SETTEMBRE
San Michele che sconfigge il drago rappresenta il coraggio, che tutti noi dobbiamo coltivare in questo periodo, per poter andare incontro alle giornate buie e fredde dell’inverno con serenità.
Con le forze di Michele noi possiamo sconfiggere i nostri draghi quotidiani, portare luce nella tenebra.
Ai bambini non si spiega niente, loro hanno bisogno di vivere le esperienze con tutti i sensi, non con la mente.
Per celebrare questo santo, il 29 settembre o intorno a questa data, si possono organizzare con i bambini delle semplici prove di coraggio, ognuno troverà le più adatte ai propri figli.
E si può pensare di costruire insieme una spada per sconfiggere il drago.
FESTEGGIARE SAN MARTINO CON I BAMBINI

foto presa dal sito santodelgiorno.it
Le feste autunnali preparano l’animo alla grande festa del Natale e accompagnano lungo un cammino che può essere oscuro. Acquisiamo quindi forza, coraggio e calore, qualità interiori, morali per poter avanzare verso la luce.
Il giorno di San Martino, l’11 novembre o intorno a questa data, appena cala il sole, organizza con i bambini una passeggiata nel bosco o per le vie della città con le lanterne in mano, cantando le canzoni di San Martino.
Dopo la passeggiata accendi a un fuoco o una semplice candela in casa e leggi la storia di San Martino.
L’atmosfera che si crea è davvero emozionante, è un evento pieno di meraviglia e calore, che scalda e rimane nei ricordi per tutto l’inverno.
E' una fredda giornata d'autunno, il cielo è coperto dalle nuvole e tira forte il vento. Martino, un giovane soldato, sta cavalcando lungo una strada, quando incontra un povero vestito con pochi stracci, che chiede l'elemosina. Martino vuole aiutarlo, ma ha solo il suo mantello, non ha altro da offrirgli; così decide di tagliare in due il suo mantello con la spada e ne regala metà al povero mendicante. Martino prosegue nel suo cammino. A un tratto il cielo diventa azzurro e spunta il sole, che con i suoi raggi caldi scalda il povero. Sembra essere tornata l'estate.
In questo particolare momento dell’anno, dunque, San Martino, col suo gesto altruista, ci ricorda l’importanza della condivisione e dell’accoglienza.
Ogni anno torna “l’estate di San Martino” a scaldarci per qualche giorno nel mezzo del mese di novembre e a ricordarci il gesto altruista di San Martino.
Come fare la lanterna CON I BAMBINI
Serve un barattolo in vetro, carta velina colorata, qualche foglia autunnale, colla vinilica, pennello, un filo di ferro e un lumino.
Si prepara la colla mischiandola con l’acqua: una parte di colla e una parte di acqua; si immergono le foglie e si attaccano sui barattoli. Poi si immergono dei pezzi di carta velina da applicare sopra alle foglie e su tutto il barattolo. Si usa il fil di ferro come manico, rivestito con del filo di lana per abbellirlo. Dentro il barattolo si inserisce il lumino.
Un altro metodo è usare un palloncino gonfiato: applicare sopra al palloncino la carta velina colorata a pezzetti, come sul barattolo, con l’accortezza di spennellare prima dell’olio di semi sul palloncino; la carta va applicata lasciando uno spazio intorno al nodo del palloncino, in modo che prenda la forma di una lanterna. Quando si è asciugato tutto, far scoppiare il palloncino e staccarlo. Si possono stendere più strati perché venga più spessa e resistente, lasciando asciugare dopo la stesura di ogni strato.




FESTEGGIARE L’AVVENTO CON I BAMBINI
Il periodo dell’avvento è un periodo di preparazione, di attesa: quando arriveremo al culmine del buio, subito le giornate riprenderanno ad allungarsi piano piano, e ricominceremo ad incamminarci verso la rinascita.
COME Vivere l’attesa DELL’AVVENTO con i bambini
- Prepariamo un semplice calendario dell’avvento, con una porticina da aprire ogni giorno per trovare una sorpresa, un’immagine, un pensiero.
- Il presepe: si comincia ad allestirlo iniziando dal regno minerale, quindi sassi, pietre, le case; la settimana successiva si introduce qualcosa del regno vegetale: muschio, piante; la terza settimana le pecore, la mucca e l’asinello; l’ultima settimana i personaggi umani e infine il bambino Gesù la sera di Natale.
- Raccontare e leggere storie, accendere una candela ogni sera prima di cena, quando si è tutti a tavola insieme.
- Leggere un racconto ogni sera, fino al giorno del Natale, è un modo significativo per vivere l’attesa con i bambini.
- Preparare una corona dell’avvento: raccogliere rami di edera o di salice, pigne, foglie, bacche e insieme preparare una bella corona da sistemare sulla porta di casa o come centrotavola.
- Cantare: cantare insieme canzoni di Natale scalda il cuore, porta gioia e arricchisce questo periodo dell’anno.
- Preparare insieme piccoli regali fatti a mano: candele, saponette, sacchettini di lavanda.
FESTEGGIARE IL CARNEVALE CON I BAMBINI
A febbraio è pieno inverno, eppure si inizia a sentire qualcosa di diverso, dentro e fuori di noi: si intravede l’inizio della primavera, si respira un’aria diversa, c’è più luce e si sente qualche raggio di sole più caldo rispetto ai mesi precedenti. Subito prima della Quaresima, il Carnevale rappresenta l’opportunità per festeggiare con cibi grassi, travestimenti, gioia e spensieratezza. Anche gli adulti in questo periodo spesso si travestono, mentre per i bambini è un’attività normale: loro giocano continuamente ad essere qualcun altro, è parte del loro processo di crescita.
Invece di comprare costumi già fatti, sarebbe più significativo preparare insieme vestiti e accessori molto semplici, per impersonare mestieri, animali, protagonisti delle fiabe. Ai bambini basta poco: con un bastone in mano loro sono cavalieri, con le ali diventano farfalle o fatine, con un cappello gnomi.
Non sempre si riesce, a volte è più pratico comprare, a volte bisogna accogliere le richieste dei bambini.
Ad ogni modo questa festa rappresenta un primo passo verso la rinascita.
Le feste adesso iniziano ad essere meno raccolte, più luminose, in espansione.
FESTEGGIARE LA PASQUA CON I BAMBINI
Tutto rinasce, cresce, rifiorisce in questo periodo! La natura si risveglia dopo aver riposato e questa esperienza, che sentiamo anche dentro di noi se ci soffermiamo ad osservarla, i bambini la vivono con tutti i sensi e la interiorizzano. Tutto ciò che muore, si trasforma e rinasce. La Pasqua è la festa della rinascita.
IDEE E ATTIVITA’ PASQUALI PER I BAMBINI
- Seminare e veder germogliare le piantine è sicuramente un’esperienza da far vivere ai bambini nel periodo che precede la Pasqua.
- Raccontare la storia pasquale per i piccoli: Il leprotto di Pasqua
C’erano una volta un papà ed una mamma leprotti, che avevano sette leprottini e non sapevano quale di essi sarebbe diventato il vero leprotto di Pasqua. Mamma leprotto prese un cestino con sette uova e papà leprotto chiamò i leprottini. Poi dissero al più grande: “Prendi un uovo e portalo nel giardino di quella casa, dove ci sono molti bambini.” Il leprotto più grande prese l’uovo d’oro, corse nel bosco, attraversò il ruscello, il prato e giunse al giardino della casa. Qui fece un balzo oltre il cancello, ma con così tanta forza che l’uovo cadde e si ruppe. Questo non poteva essere il leprotto di Pasqua. Toccava al secondo. Egli prese l’uovo d’argento, corse via nel bosco, attraversò il ruscello, il prato; fu allora che la gazza gli gridò: “Dallo a me l’uovo, ti regalerò una moneta d’argento!” E prima che il leprotto se ne accorgesse la gazza aveva già portato l’uovo nel suo nido. Neanche questo poteva essere il leprotto di Pasqua. Ora toccava al terzo. Questi prese l’uovo di cioccolato. Corse nel bosco, attraversò il ruscello, e incontrò uno scoiattolo che scendeva da un alto abete. Lo scoiattolo spalancando gli occhi gli chiese: “E’ buono l’uovo?” “Non saprei.” rispose il leprotto. Devo portarlo a quei bambini. Fammene assaggiare un po’!” Lo scoiattolo e il leprotto cominciarono a leccarlo e poiché era molto buono alla fine dell’uovo non rimase più nulla; quando il terzo leprotto tornò a casa, mamma lo tirò per la barbetta ancora piena di cioccolato e disse: “Neanche tu potrai essere il leprotto di Pasqua.” Era la volta del quarto. Il leprottino prese l’uovo chiazzato. Con questo corse nel bosco e arrivò al ruscello. Saltò sul ramo d’albero posto di traverso, ma nel bel mezzo si fermò. Guardò giù e si rispecchiò nel ruscello come in uno specchio. Ma mentre si guardava, l’uovo cadde nell’acqua e andò perso. Neppure questo sarebbe stato il leprotto di Pasqua. Ora toccava al quinto. Egli prese l’uovo giallo. Corse nel bosco dove incontrò la volpe che gli disse: “Su, vieni con me nella tana a mostrare ai miei piccoli questo bell’uovo!” I piccoli volpacchiotti si misero a giocare con l’uovo, finché questo si ruppe. Il leprotto corse affranto a casa, con le orecchie basse. Anche per lui niente leprotto di Pasqua. Fu la volta del sesto, al quale toccò l’uovo rosso. Con l’uovo rosso corse nel bosco. Incontrò per via un altro leprotto. Appoggiò il suo uovo sul sentiero e presero ad azzuffarsi dandosi zampate. Alla fine l’altro se la diede a gambe, ma quando il leprottino recuperò il suo uovo, era ridotto in mille pezzi. Neanche lui sarebbe stato il leprotto di Pasqua. Venne infine la volta dell’ultimo leprotto: il più giovane e piccolo. A lui rimase l’uovo blu. Con l’uovo blu corse nel bosco. Per via, incontrò un altro leprotto, ma lo evitò. Incrociò la volpe, il nostro leprotto fece un paio di salti in qua e in là e continuò a correre, finché giunse al ruscello. Con lievi salti lo attraversò, passando sul tronco dell’albero. Comparve lo scoiattolo, ma lui non si distrasse e correndo giunse al prato. Quando la gazza strillò, gli rispose: “Non mi posso fermare, non mi posso fermare!” Finalmente giunse al giardino della casa. Il cancello era chiuso. Allora fece un salto, né troppo grande né troppo piccolo, e depose l’uovo nel nido che i bambini avevano preparato. Era lui il vero leprotto di Pasqua!
- Preparare per il leprottino un giaciglio in giardino, dove la mattina di Pasqua, troviamo sempre delle grandi uova di cioccolato fasciate di oro e argento, che nascondono una sorpresa all’interno.
- L’uovo, simbolo di nuova nascita, è protagonista del periodo pasquale. Con i bambini possiamo dipingere le uova e poi creare un albero pasquale appendendole ad un ramo spoglio oppure possiamo organizzare una caccia alle uova, in giardino o in casa.
- Coinvolgere i bambini nella preparazione di un tavolo della natura primaverile: adagiare dei veli colorati su un tavolino o in una cesta e aggiungere mano a mano un pulcino fatto con il feltro, una lepre lavorata a maglia, delle farfalle fatte con la lana cardata colorata, dei fiori fatti di cera colorata.




Le farfalle si possono fare con la cera colorata oppure con della lana cardata colorata.
- Fare lunghe passeggiate nella natura, così da poter osservare la natura che si risveglia: lasciamo ai bambini tutto il tempo di fare esperienze con tutti i sensi, di osservare un fiore, seguire una farfalla o una chiocciola. Durante la passeggiata, raccogliere un ramo con dei boccioli e lo mettiamo in un vaso pieno di acqua, così sbocceranno in casa.
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FESTEGGIARE SAN GIOVANNI CON I BAMBINI
Siamo giunti al momento in cui il sole raggiunge il suo punto più alto, il solstizio d’estate: la Terra ha mostrato la sua anima. E’ il momento anche per noi di stare fuori, nel calore dell’estate.
Il 24 giugno è il compleanno di San Giovanni Battista e di solito si festeggia con un falò. E’ un antico rito di purificazione. E’ comunque una festa di luce, fuoco, ma anche acqua.
Il giorno prima raccogliamo delle erbe spontanee e fiori da mettere in una ciotola con dell’acqua, che lasciamo all’esterno per tutta la notte; la mattina del 24 laviamo il viso e le mani con quest’acqua che, grazie agli influssi ricevuti in questa notte magica, ha un potere benefico.




E tu come festeggi questi momenti dell’anno? Se hai idee da aggiungere o magari dei tutorial per completare questo articolo, scrivimi!