Bambini che si annoiano
Quando un bambino dice di annoiarsi, smette di giocare e comunica ai genitori che si annoia oppure non ha iniziativa e non avvia un gioco perché è preda della noia, cosa fare? I genitori si allarmano quando sentono il figlio dire “mi annoio, non so cosa fare!”. Perché la noia dei bambini crea disagio negli adulti? I genitori si sentono responsabili del tempo dei figli, lo riempiono il più possibile con attività fuori casa e riempiono la casa di giochi, proprio per evitare di sentire il figlio parlare di noia.
In realtà, un bambino non si annoia per mancanza di stimoli esteriori, per mancanza di proposte dall’esterno, ma per mancanza di fantasia e di volontà, quindi di risorse interiori.
Il ruolo dei genitori non è quello di intrattenitori dei figli. I genitori hanno il compito di organizzare e strutturare la vita della famiglia in maniera sana, ma non dovrebbero sentire il peso di dover riempire gli spazi vuoti dei figli.
Spesso non esistono nemmeno spazi vuoti nelle giornate dei bambini e dei ragazzi e proprio questa potrebbe essere una motivazione della noia che sentono in quei rari momenti in cui non devono fare i compiti, andare a scuola, a fare sport, danza, ai compleanni o altri eventi organizzati.
Perché un bambino si annoia
Una motivazione potrebbe essere proprio la mancanza di tempo libero. Un bambino che è sempre intrattenuto, che si trova sempre in situazioni organizzate, in cui deve soltanto seguire le indicazioni esterne, quando si trova in un momento di quiete, senza stimoli esterni, non si sente a suo agio, non è abituato a doversi gestire autonomamente.
Un bambino che dice di annoiarsi quando si trova a casa, probabilmente non ha abbastanza occasioni di attingere alle proprie risorse interiori, alla fantasia, che ha perso la capacità di stare con se stesso, col proprio mondo interiore. Il mondo interiore di un bambino è ricco, ma in alcuni casi potrebbe non essere stato sufficientemente nutrito.
Un’altra motivazione potrebbe essere la mancanza di volontà: al bambino che si annoia manca la spinta ad attivarsi e per questo dice che si annoia.
Come passare il tempo con i bambini
Quello che viene spontaneo fare quando un bambino dice di annoiarsi, è di proporre un’attività, un gioco, di spingerlo a fare qualcosa, ad attivarsi. In realtà, la noia non è per forza da combattere: se lasciato nella sua sensazione di noia, troverà le risorse per iniziare a fare qualcosa autonomamente. E’ molto importante che un bambino abbia la capacità di stare con se stesso, di attingere al proprio mondo interiore di immaginazione, di pensare da sé cosa gli piace fare e trovare la volontà per farlo.
Le rare volte che mia figlia mi ha detto “Mi annoio, non so cosa fare”, le ho risposto: “Davvero? Potresti aiutarmi a fare queste faccende allora…” La risposta immediata è sempre stata “No, ho da fare!”. Oppure, qualche volta, mi ha aiutato nelle faccende, ma per poco tempo, perché iniziare a fare un’attività insieme le ha dato lo spunto per intraprendere un gioco o un’attività in autonomia.
A volte, invece, il bambino dice di annoiarsi perché ha bisogno di vicinanza: i bambini spesso non sanno riconoscere le emozioni e le necessità emotive che sorgono e magari confondono la noia con il desiderio di passare un po’ di tempo con mamma e papà.
E’ importante per i bambini saperci vicini mentre loro giocano liberamente e noi siamo impegnati nelle nostre attività. Trovando l’equilibrio giusto, si può essere impegnati ognuno in attività proprie, ma cercarsi ogni tanto per un contatto rassicurante.
Cosa fare se i bambini sono senza entusiasmo: educare alla volontà
Per aiutare i bambini che hanno scarsa volontà, è importante creare una struttura della quotidianità, in modo che segua un ritmo: una giornata scandita da ritmi, genera volontà.
Stabilire un buon ritmo delle giornate, strutturandole in modo che gli orari per mangiare e per dormire siano all’incirca sempre gli stessi e che nell’arco della giornata ci sia un equilibrio tra attività e riposo, tra attività strutturate e tempo per il gioco libero.
Il bambino acquista sicurezza se sa come si svolgono le giornate e se confida nel fatto che avrà del tempo a disposizione per giocare liberamente, per creare uno spazio di immaginazione utilizzando i giochi che ha in casa. Questo tempo è fondamentale per attingere alle proprie risorse interiori, attivare l’immaginazione, stare con se stessi e quindi sviluppare autonomia e non avere bisogno costantemente di avere un intrattenimento esterno.
In questo spazio la volontà che si attiva è quella propria del bambino, non di qualcun altro che lo dirige.
Quando la volontà è sviluppata nel bambino, più facilmente si impegnerà anche nelle attività che gli vengono proposte.
Attività contro la noia per bambini dai 5 anni in su
Non è necessario intrattenere i bambini e pensare a come farli divertire: è normale che gli adulti siano impegnati nelle loro attività; nel frattempo i bambini dovrebbero trovare nell’ambiente di casa, ciò che gli serve per alimentare la fantasia e per attivare la volontà: poche cose, oggetti semplici, naturali, giochi adatti all’età, libri e la libertà di movimento.
Per i bambini di circa 5 anni bastano davvero poche cose per il gioco libero: le bambole preferite, una carrozzina, teli, lenzuoli, macchinine, pezzi di legno vari, e poter giocare in libertà con cuscini, tavolini, sedie, pentolini…
Per quando si desidera invece, proporre attività da fare insieme all’adulto o con la vicinanza di un adulto, la maglia a dito è un lavoro adatto, utile allo sviluppo e che porta molta soddisfazione. Una volta che il bambino ha acquisito la tecnica, grazie all’adulto che gli ha mostrato come fare, il bambino troverà molto soddisfacente poter creare in autonomia collane da regalare alla mamma! Quindi, lasciando a disposizione gomitoli colorati, sarà il bambino a decidere quando intraprendere questa attività in autonomia. Il genitore avrà dato solo lo spunto iniziale e avrà predisposto con cura il materiale alla portata del figlio.
I bambini annoiati e la tecnologia
La tecnologia nella vita dei bambini è un grosso ostacolo: sia la fantasia che la volontà dei bambini che passano quotidianamente del tempo davanti alla tv, al tablet, allo smartphone o ai videogiochi, sono ovviamente penalizzate. La fantasia richiede un’attività immaginativa che parte dall’interiorità, mentre il tempo passato davanti agli schermi è passivo e non nutre il bambino in alcun modo. La volontà si sviluppa con il fare: un bambino ha bisogno di fare esperienze con i sensi, di poter creare per sentirsi capace, per sviluppare abilità. Tutto questo manca quando si passa il tempo davanti ad uno schermo e, anzi, è un tempo nocivo per lo sviluppo del bambino.
Quindi, se ti chiedi perché tuo figlio non ha capacità immaginative, non ha volontà, non sa cosa fare quando è solo, quando non è impegnato in attività dirette e strutturate, chiediti quanto tempo passa davanti ad uno schermo.
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