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24 Giugno 2021

Mio figlio non mi ascolta! 7 domande da porsi

Cosa fare se il tuo bambino non ti ascolta? Perchè a volte i bambini piccoli non ascoltano?

Quando un bambino non ascolta bisogna interrogarsi, porsi delle domande per capire cosa possiamo migliorare nel rapporto oppure nell’ambiente, nelle abitudini.

Conoscere l’uomo per educare il bambino

Se non conosco la fase evolutiva che sta attraversano il mio bambino, posso fare molta fatica a comprenderlo. A volte capita di pretendere da un bambino piccolo molto più di ciò che è capace di fare per il semplice fatto che non ha ancora raggiunto la maturità necessaria. Lo sviluppo è un processo lungo e molto graduale e la coscienza di un bambino piccolo è molto diversa dalla nostra! Non bisogna pretendere dai bambini piccoli che siano più svegli e consapevoli di quanto è sano che siano: lasciamoli stare tranquillamente nel loro mondo sognante fino ai 7/9 anni anni, non chiediamogli più del dovuto.

I bambini piccoli vivono nell’azione e agiscono di istinto: non ascoltano perché sono immersi nel mondo e seguono ciò che agisce sui loro sensi, non ciò che è diretto alla loro testa. E’ una fase, poi passa.
Leggi anche l’articolo Non glielo spiegare

La relazione è tutto

La relazione con il tuo bambino potrebbe rovinarsi se lo sgridi continuamente, se usi minacciare, punire. Su questo argomento leggi l’articolo Punire e sgridare sono pratiche educative corrette?

I bambini sentono ciò che sentiamo, captano i nostri pensieri, sono sintonizzati con la nostra interiorità. Non ne sono coscienti, ma la connessione è reale. Noi dobbiamo esserne consapevoli. A volte siamo infastiditi da ciò che fanno, proviamo sentimenti contrastanti, siamo affaticati e di conseguenza nervosi. Ti capita di pensare: “lo sta facendo apposta”? Oppure “è furbo”? Questo atteggiamento interiore allontana dalla comprensione e dall’accettazione e rende il rapporto più difficile. Un bambino è solo un bambino e non ha altro desiderio se non quello di crescere, svilupparsi e avere l’amore dei genitori. Soprattutto il bambino piccolo non può desiderare di dare fastidio apposta e non ha la furbizia o malizia che a volte gli viene attribuita: sta solo conquistando l’indipendenza a piccoli passi, sta cercando la sua strada, sta conoscendo il mondo e le persone. Ha bisogno di essere guardato con amore e con accettazione. E noi siamo tutto il loro mondo, ci amano incondizionatamente.

La libertà di movimento è fondamentale per lo sviluppo del bambino

Da quando inizia a strisciare sul tappeto il bambino deve potersi muovere in libertà e in sicurezza per conquistare la fiducia nel mondo e in sé stesso, per poter conoscere e fare esperienze il più possibile arricchenti, per essere felice. Un bambino ha bisogno di essere attivo sempre: la tv è un mezzo che usa il genitore per potersi godere un po’ di tranquillità, ma bisogna essere consapevoli del fatto che per il bambino non è utile in alcun modo, anzi è deleteria. La tv è passiva, i movimenti veloci delle immagini che scorrono davanti agli occhi non sono adatti alle capacità di elaborazione del bambino; la tv non può in alcun modo sostituire il rapporto con le cose e con le persone, l’esperienza viva, l’attività, il movimento, tutte cose assolutamente necessarie per lo sviluppo.
Leggi anche l’articolo sulle fiabe e la tv

I bambini hanno bisogno di essere guidati

I bambini hanno bisogno di avere una guida a cui fare riferimento, un porto sicuro a cui tornare quando hanno paura. Il nostro ruolo è quello di guidare la giornata, organizzandola in maniera che abbia un respiro sano: stabiliamo noi quando è il momento di fare una cosa e se non è il momento giusto per fare un’altra cosa. Decidiamo noi se è necessario lavarsi, vestirsi, uscire oppure se è il momento di giocare. Il bambino non deve avere la responsabilità di fare certe scelte: noi abbiamo la consapevolezza e la responsabilità, noi siamo adulti coscienti e capaci di stabilire il ritmo delle giornate della famiglia. Il bambino deve poter sperimentare la libertà nel gioco, ma per il resto deve potersi affidare ai genitori e agli educatori e insegnanti. Se gli facciamo troppe domande, se diamo a lui la responsabilità di decidere, sente di non potersi affidare va in confusione e si agita.

Ecco le 7 domande da porsi

1 In che fase di sviluppo si trova il mio bambino?

2 Sto parlando troppo?

3 Posso migliorare la qualità del tempo che abbiamo da passare insieme?

4 Sgrido sempre e urlo?

5 Qual’è il mio atteggiamento interiore nei confronti del mio bambino?

6 Quanta libertà di movimento ha il mio bambino ogni giorno?

7 Ho un tono interrogativo quando gli parlo?

Questi sono spunti di riflessione per i genitori che si chiedono come fare quando un bambino piccolo non sembra ascoltare. Nessuno meglio di una mamma e un papà sa che cosa fare con i propri figli, ma a volte può servire uno spunto, un’idea, da cui far partire una riflessione che può aprire nuovi orizzonti.

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By: ifiorielestelle · In: Il bambino piccolo (0-7 anni)

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Sono Dani, una mamma appassionata di pedagogia. Ho conseguito la formazione in pedagogia steineriana. In questo spazio parlo di pedagogia steineriana, di scuole Waldorf (mia figlia ne frequenta una), di sviluppo del bambino, di educazione.

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Sono Dani, una mamma appassionata di pedagogia. In questo spazio parlo di pedagogia steineriana, che sto studiando (sono al terzo anno di formazione insegnanti Waldorf), di scuole Waldorf, di sviluppo del bambino, di educazione.

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