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Intorno ai 9 anni il bambino vive una fase di passaggio molto delicata, conosciuta come la crisi dei nove anni.
E’ importante che noi genitori riusciamo a comprenderla per poter aiutare i nostri figli ad attraversarla nel migliore dei modi.
Vediamo, innanzitutto, come cambia il bambino nel secondo settennio (7-14 anni), che ha inizio con l’entrata a scuola e si conclude con la maturità sessuale. Il bambino di 7 anni vive nel suo mondo immaginativo ed è come addormentato in esso, mentre le gambe e le braccia sono sempre in movimento; il ragazzo di 12-14 anni non è più sognante ed è molto meno attivo, le sue braccia e le sue gambe sono come addormentate.
Il bambino di 7 anni accoglie gli input dal mondo esterno e li assorbe, imita ancora ciò che lo circonda, mentre il ragazzo di 12-14 anni ha capacità di elaborare ciò che gli arriva dal mondo. Nel mezzo di questa trasformazione si trova il bambino di 9 anni, che attraversa quindi un momento di passaggio: passa dall’essere ancora un po’ sognante al risveglio di coscienza; il bambino di 9 anni inizia a vedere il mondo diversamente, lo percepisce più coscientemente.
Cosa cambia nel bambino a 9 anni?
Lo sviluppo è come un lento e graduale risveglio di coscienza: mentre si costruisce uno spazio interiore, inizia il distacco dal mondo esterno. A 3 anni si sperimenta per la prima volta questa separazione: ce ne accorgiamo quando il bambino inizia a riferirsi a sé stesso utilizzando il pronome “io”: avviene quando inizia svegliarsi un barlume di autocoscienza; il bambino si accorge in qualche modo di essere un “io” separato dalla mamma!
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Un altro momento di risveglio di questo tipo avviene intorno ai 9 anni: il bambino inizia a sentire di essere una persona separata dagli altri, dal mondo, di avere un proprio mondo interiore.
Come avviene lo sviluppo del bambino?
I bambini piccoli vivono immersi nel mondo, accolgono e assorbono tutto senza poterlo elaborare coscientemente; per questo è tanto importante che i bambini possano vivere in un ambiente sano, circondato da adulti che curano le proprie azioni, sentimenti, pensieri. Durante lo sviluppo, gradualmente, il bambino si trasforma per diventare un adulto consapevole e libero, quindi in grado di elaborare tutto ciò che arriva dal mondo esterno, in grado di avere pensieri liberi, non condizionati dall’ambiente, e di portare nel mondo le proprie forze creative.
Il percorso che parte dal neonato e arriva all’adulto è lento, lo sviluppo avviene in maniera graduale, ma con alcune tappe importanti, che segnano tutto il percorso.
I 9 anni sono un’importante tappa di questo percorso di sviluppo: l’anima del bambino, che prima era immersa nel mondo, adesso se ne distacca e la sua vita di sentimento inizia a diventare più indipendente.
Come si manifesta questa crisi dei 9 anni?
A 9 anni è possibile che cambi il comportamento del bambino. Ad esempio:
-potrebbe sentirsi solo, non compreso, impaurito.
-Potrebbe iniziare ad avere comportamenti inspiegabili, nuove paure, atteggiamenti di chiusura, un nuovo spirito critico nei confronti dei genitori.
-Potrebbero sorgere nuove domande che riguardano la morte.
La conoscenza di queste fasi di passaggio che avvengono durante la crescita dei figli è fondamentale per poterli comprendere e per agire di conseguenza, evitando magari reazioni esagerate o controproducenti.
Come possiamo comportarci per aiutare il bambino di 9 anni?
-Cercare di essere comprensivi.
-Accogliere le richieste e i nuovi bisogni emersi (è una fase di passaggio, che passerà).
-Cercare di riconquistare la fiducia e l’autorevolezza, non più scontati.
Non sempre questo passaggio avviene ai 9 anni, magari prima, magari dopo. E non tutti i bambini lo vivono allo stesso modo. Ognuno ha il suo percorso. Ciò che viene descritto sui testi è sempre generico.
Quali attività per aiutare il bambino in questa fase di passaggio?
Il piano di studi della scuola Waldorf tiene ovviamente conto di questo momento cruciale ed è predisposto in maniera che le materie di insegnamento possano aiutare i bambini ad affrontare al meglio questo passaggio e a sentirsi accolti e profondamente compresi.
Ad esempio si lavora a maglia per fare un berretto e si lavora l’argilla per costruire una casa: mentre prima il mondo esterno era casa sua, adesso il bambino si sente estraneo al mondo e deve trovare casa in sé stesso. Costruire una casa e chiuderla con il tetto, confezionarsi un berretto e poi indossarlo, aiutano ad acquisire autostima e sono attività con un valore simbolico, che portano immagini che, anche se in maniera inconscia, consolano il bambino.
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Il bisogno, che il bambino non riesce ad esprimere, è quello di sentirsi protetto, a casa. Anche per questo in terza classe (solitamente nelle scuole Waldorf i bambini di 9 anni frequentano la terza), si racconta la Genesi, perché ricca di immagini utili che possono arrivare nell’inconscio del bambino e offrirgli ciò di cui ha più bisogno in questa fase della sua vita. La Storia Sacra risponde in qualche modo alle domande che il bambino si pone: da dove vengo? Chi sono? Come posso vivere in questo mondo nuovo? Senza spiegazioni, solo con il potere delle immagini.
Il bambino ha bisogno di sapere che non siamo fatti solo di materia, che non abitiamo solo su questa Terra, ma apparteniamo anche ad un’altra dimensione, perché questo è ciò che in qualche modo inizia a sentire. Mentre prima il bambino viveva immerso nel mondo, adesso inizia a distaccarsi e deve trovare rifugio in sé stesso, nella sua interiorità, la sua nuova casa.
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