Raccontare le fiabe accende l’immaginazione del bambino. Un bambino ha bisogno di nutrimento anche per l’anima, non solo per il corpo. E’ importante occuparsi della vita interiore dei bambini: la fantasia del bambino, se nutrita, diventerà nell’adulto capacità di concepire idee e apertura mentale. E’ meglio spegnere la tv e non la fantasia dei bambini!
Come si racconta una fiaba? 5 suggerimenti utili
- leggi più volte la fiaba prima di portarla al bambino, per elaborarla e sentirla, viverla con tutte le sue immagini. In questo modo racconterai una storia già digerita, che non ti potrà cogliere di sorpresa con l’emergere di un’emozione. E stabilisci così una buona relazione con la fiaba, quindi porterai al bambino qualcosa di positivo.
- Cura le immagini che nascono dentro di te mentre leggi perchè il bambino le percepirà.
- Non caratterizzare i personaggi con la voce. Usa un tono neutro, una voce sempre uguale. Il ritmo culla.
- Leggi piano e usa le pause perchè questo permette al bambino di far nascere le proprie immagini.
- Tieni presente che il bambino non si sofferma sui concetti, ma sulle azioni.
Perchè la tv fa male ai bambini? Perchè è meglio raccontare una fiaba?
Se guardiamo un bambino intento ad ascoltare una storia e un bambino che guarda un cartone animato notiamo che il primo è rapito, catturato dalle parole di chi gli racconta qualcosa; anche il secondo sembra molto interessato alle immagini che gli scorrono davanti. Ma un occhio attento può notare una grande differenza: al bambino che ascolta una storia brillano gli occhi, il suo volto è illuminato. Il bambino che guarda il cartone animato non ha la stessa luce negli occhi perché non è attivo interiormente. Le immagini che scorrono sullo schermo sono frutto dell’immaginazione di qualcun altro e il bambino non può aggiungervi nulla. Invece, nel bambino che ascolta un racconto le immagini sgorgano dalla sua intensa attività interiore.
Un bambino che vede un lupo apparire nella storia del cartone animato può spaventarsi se magari è molto sensibile. Invece il lupo che immagina è frutto della propria fantasia e ha le caratteristiche scelte dal bambino, quindi può gestirlo. Per questo è importante che nel narrare l’adulto non aggiunga sentimenti propri, ma che lasci al bambino la possibilità di caratterizzare ogni personaggio come preferisce, senza interferenze, senza condizionamenti.
Cosa sono le fiabe?
Le fiabe non sono frutto della fantasia di qualcuno, non sono state inventate, ma hanno un’origine antichissima e sono frutto di esperienze dell’anima. Infatti le fiabe risalgono ai tempi in cui l’uomo aveva uno stato di coscienza molto diverso da quello attuale: in un tempo lontano l’uomo aveva un rapporto diretto con il mondo spirituale e viveva in uno stato di coscienza di sogno, viveva nelle immagini.
Anche la coscienza del bambino è una coscienza sognante, per questo il linguaggio che gli risulta più affine è quello immaginativo. Le fiabe, quindi, sono state raccontate da persone che avevano esperienze di tipo immaginativo, esperienze del mondo spirituale. Sono state tramandate oralmente di generazione in generazione. Probabilmente le fiabe che noi leggiamo adesso sono diverse dalla versione originale, perché nella trasmissione orale alcune cose si perdono o vengono modificate. Nonostante ciò possiamo ancora trovare nelle fiabe antiche i significati profondi che si celano dietro alle immagini che propongono.
Di cosa parlano le fiabe?
Parlano sempre dell’uomo, della sua anima, dell’evoluzione umana. La principessa e il principe sono immagini che rappresentano l’interiorità umana. Gli ostacoli che questi personaggi incontrano nelle fiabe sono le prove che ogni uomo si trova ad affrontare. Le fiabe quindi ci parlano di noi, rivolgendosi direttamente alla nostra anima. Nelle fiabe viene rappresentata con immagini, quindi con eventi e personaggi, la vita interiore dell’uomo.
Il bambino si immedesima nei personaggi e vive il coraggio del principe che sconfigge il drago, vive la sconfitta del male e il trionfo del bene, l’armonia che si spezza, ma che poi ritorna e tutto finisce bene.
Il bambino si sente rassicurato nel racconto e spesso chiede la stessa fiaba più e più e volte, per rivivere certi sentimenti a famigliarizzare con loro. In questo modo l’anima del bambino viene nutrita e viene preparata per affrontare le prove della vita.
Si possono spiegare le fiabe?
Steiner dice che la fiaba è come la poesia: bisogna lasciarla agire su di sé in maniera semplice, elementare.
“Quando si invade con forza di giudizio la poesia delle fiabe che scaturiscono originalmente dall’anima umana, è come se si disturbasse il fiorire di una pianta”
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Io credo che sia importante per noi adulti che leggiamo le fiabe ai bambini, sapere, anche solo in maniera generica, che cosa si cela dietro alle immagini perché altrimenti rischiamo di dare un giudizio agli eventi che narriamo, un giudizio dettato dalla razionalità.
Ad esempio spesso sento dire che le fiabe non vanno raccontate perchè rappresentano un modello antiquato del ruolo delle donne. Ma nelle fiabe il principe e la principessa rappresentano entrambi una parte di noi, sono immagini che parlano al nostro inconscio. Il bambino sa cogliere in maniera inconscia il senso profondo delle vicende narrate, non ha l’ostacolo del giudizio che può avere l’adulto.
Le fiabe si raccontano dai 4 anni in su. Prima dei 4 anni non sono adatte, dopo vanno comunque selezionate in base all’età.
Le fiabe non sono solo per i bambini, ma sono un dono per tutti, piccoli e adulti, proprio perché ci raccontano della nostra evoluzione come essere umani, delle situazioni che dobbiamo affrontare, della possibilità di sconfiggere i nostri draghi, elevarci spiritualmente e vivere nella libertà.
“Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli una fiaba; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più.” Albert Einstein
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