I quattro temperamenti umani di cui parla Rudolf Steiner accomunano le persone in 4 gruppi: collerico, sanguinico, malinconico, flemmatico.
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Cosa sono i temperamenti di cui parla Rudolf Steiner?
Ogni individuo sulla Terra è unico: siamo tutti diversi, nessun essere umano è uguale ad un altro. Parlando di educazione, guardiamo il bambino come essere umano in divenire, con le caratteristiche che accomunano tutti i bambini in ogni fase di sviluppo, ma dobbiamo anche saper riconoscere il bambino che abbiamo di fronte, con le sue caratteristiche uniche e individuali.
In ognuno di noi esiste una componente ereditaria e un nucleo essenziale: si nasce in una linea genealogica, da cui si acquisiscono caratteristiche ereditate, ma abbiamo anche il nostro nucleo essenziale.
Il nostro bagaglio spirituale, unico ed essenziale, si unisce alle qualità genetiche. Dall’incontro tra la parte spirituale e la parte ereditata, più legata al corpo fisico, nascono i temperamenti. La prevalenza di uno sugli altri dipende da come si relazionano queste due parti nel momento in cui avviene l’incarnazione.
Tutti e 4 i temperamenti sono presenti in ognuno di noi, ma uno prevale. Spesso possiamo riconoscere un secondo temperamento prevalente, che equilibra il primo.
Quali sono le caratteristiche dei 4 temperamenti?
Il collerico
Il collerico ha una grande volontà, vuole fare sempre a modo suo, vive nell’azione, tipicamente è colui che prende in mano la situazione. Può essere un tipo irruento, impetuoso, anche avventato. Solitamente è un leader. L’impulsività lo può portare ad essere distruttivo, altrimenti, può avere grandi capacità di costruire, grazie al suo coraggio, voglia di fare, intraprendenza. Può diventare aggressivo e avere crisi di collera: mai prenderlo di petto, ma aspettare che sbollisca! Il bambino collerico ha bisogno di trovare nell’educatore una guida sicura, competente, che possa stimare.
il sanguinico
Il sanguinico vive nelle sensazioni e tra i sentimenti che fluttuano: è un tipo influenzabile, ha molto interesse per il mondo esterno, che vive maggiormente, rispetto al suo mondo interiore. E’ un’entusiasta, è fantasioso. Il bambino sanguinico può avere difficoltà a concentrarsi, può essere caotico e disordinato. I suoi interessi non durano a lungo. Soltanto l’amore verso l’altro può fargli mantenere un interesse più a lungo. Quindi l’educatore sa che è importante farsi amare, per farsi seguire!
Il flemmatico
Il flemmatico si trova bene a vivere la sua vita interiore e ci si accomoda; non ha una grande volontà, difficilmente intraprende delle azioni, ma quando lo fa, è costante e porta a termine ciò che ha iniziato. E’ una persona fedele, affidabile, costante. Con il bambino flemmatico bisogna riuscire a risvegliare l’ interesse per ciò che fanno gli altri, in modo che si attivi anche lui. Ha bisogno di tempo, quindi è bene prepararlo ogni volta che si deve intraprendere una nuova attività.
il malinconico
Il malinconico vive molto la sua interiorità e ha una spiccata percezione di se stesso, più che del mondo esterno. E’ un riflessivo, un rimuginatore, può essere egoista, proprio perchè molto attento a se stesso e poco agli altri. E’ una persona profonda e ricca di talenti. Il bambino malinconico è un bambino empatico, ma essendo tanto concentrato sulla sua sofferenza interiore, ha bisogno che gli venga portata incontro la sofferenza degli altri, per equilibrare questa sua condizione e aiutarlo.
Se guardando in faccia qualcuno, non ne approfondiamo solo l’enigma, ma cerchiamo di amarlo, facciamo scorrere l’amore dalla nostra all’altra individualità, si crea allora il più bello tra i rapporti umani.
Dal libro
Il temperamento dei bambini
I bambini del primo settennio sono tendenzialmente tutti sanguinici, dopo i sette anni possiamo più facilmente iniziare a capire la predominanza di un temperamento.
il bambino collerico
Il bambino collerico è pieno di energie e di forza, ha bisogno di mettersi alla prova, si arrabbia se non ottiene ciò che vuole. La relazione con l’educatore deve basarsi sulla stima: il bambino collerico deve poter stimare il suo educatore e riconoscere la sua forza, deve sentire di potersi fidare. Al bambino collerico bisogna dare dei limiti, mantenendo la calma e la pazienza.
il bambino sanguinico
Il bambino sanguinico non sta mai fermo, salta da un gioco all’altro, si distrae facilmente. Ha capacità di comprensione immediata delle cose, ma altrettanto facilmente dimentica. Il bambino sanguinico viene trasportato da tutto ciò che lo circonda, i suoi interessi sono passeggeri. Per instaurare una buona relazione con l’educatore, ha bisogno di provare affetto per lui. L’amore per qualcuno o per qualcosa può portare equilibrio nel bambino sanguinico, che altrimenti rischia essere troppo superficiale e incostante.
il bambino flemmatico
Il bambino flemmatico è spesso un bambino grassottello, pigro a cui piace mangiare. Non trova gioia nel movimento, sta bene nel suo corpo, è sognante e tranquillo. Il bambino flemmatico è un bambino che porta armonia e pace nelle relazioni.
il bambino malinconico
Il bambino malinconico ha uno sguardo riflessivo, è sensibile, delicato e ha un mondo interiore molto sviluppato. Ha bisogno di essere circondato di affetto, calore e armonia.
I temperamenti nell’educazione dei bambini
Il compito dell’educatore è di andare incontro al bambino tenendo conto del suo temperamento: non si tratta di voler cambiare il temperamento prevalente del bambino, ma di promuovere l’equilibrio nei temperamenti. Un temperamento non dovrebbe essere eccessivamente sviluppato rispetto agli altri: idealmente, i temperamenti dovrebbero equilibrarsi, essere in armonia. Un bambino sano è un bambino a cui viene data la possibilità di armonizzare i temperamenti in lui presenti, accogliendo e riconoscendo quello prevalente, che lo caratterizza.
Ad esempio, un bambino malinconico, che è troppo focalizzato sulla sua interiorità, ha bisogno di trovare ostacoli, che possano portare la sua attenzione verso l’esterno e stimolare in lui il coraggio. Il bambino flemmatico, che ha poco interesse per il mondo esterno, non viene stimolato in maniera diretta, ma può essere stimolato a fare qualcosa, ad avere un interesse per qualcosa, tramite gli interessi degli altri. Con il bambino sanguinico, che non riesce a prestare attenzione a qualcosa per lungo tempo, non serve costringerlo a stare attento, ma serve costruire una relazione di affetto, perché il bambino sanguinico presterà attenzione all’insegnante o al genitore soltanto per amore. Se un bambino collerico ha un attacco d’ira, l’educatore deve restare calmo e non arrabbiarsi a sua volta: successivamente si potrà parlare tranquillamente con il bambino di ciò che è successo.
In generale, raccontare una storia ai bambini può avere un effetto armonizzante sul loro temperamento: mettere i bambini di fronte alle loro caratteristiche, indirettamente, tramite una storia che ha come protagonista un personaggio in cui possano rispecchiarsi, aiuta a smussare il temperamento.
I temperamenti umani non sono etichette
Steiner suggerì agli insegnanti di raggruppare i bambini in classe per temperamenti: in questo modo è più facile che si possa equilibrare il proprio temperamento avendo vicino un altro con le tue stesse caratteristiche, che ti faccia da specchio. Non tutti lo fanno comunque. La cosa importante è che i temperamenti non finiscano mai per essere delle etichette. Nessuno è soltanto malinconico o collerico, sanguinico o flemmatico. Tutti i temperamenti sono presenti in ognuno di noi e, a seconda della situazione e dell’ambito, può manifestarsi il temperamento prevalente oppure un altro dei 4 temperamenti.
I 4 temperamenti e 4 i elementi
Ad ogni temperamento corrisponde uno dei 4 elementi:
temperamento collerico – fuoco
temperamento sanguinico – aria
temperamento flemmatico – acqua
temperamento malinconico – terra
Ognuno è un enigma per gli altri e per se stesso, grazie alla sua speciale natura e indole…
non è poco compito voler conoscere la natura generale umana…
Quanto infinitamente diversi tra loro sono gli uomini, nella loro più profonda individualità!
Dal libro:
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