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La pedagogia Waldorf si basa sulla concezione dell’uomo data dall’Antroposofia. Ma l’Antroposofia non è una religione, è una via di conoscenza: Steiner ci accompagna sulla strada che porta alla vera conoscenza dell’uomo, della sua parte spirituale e del mondo spirituale a cui apparteniamo.
Le scuole Waldorf non insegnano l’Antroposofia ai bambini, questo è importante da dire. L’Antroposofia può essere studiata solo dagli adulti, che possono decidere di farlo nella piena libertà.
La scuola Waldorf non è una scuola confessionale, infatti è presente in ogni parte del mondo e ha alunni di ogni religione.
La pedagogia Waldorf ha come scopo la formazione di individui liberi, sani, quindi completi. Un adulto è completo quando tutto ciò che lo costituisce si è sviluppato in modo armonioso, quindi corpo, anima e spirito. Mentre solitamente si pensa alla scuola soltanto come luogo di istruzione, in cui gli insegnanti trasmettono saperi, nelle scuole che aderiscono al movimento pedagogico Waldorf viene data molta importanza all’atteggiamento interiore degli insegnanti, più che al loro sapere. Il semplice passaggio di informazioni non è ciò che davvero serve alla formazione di un individuo. Se un insegnante non ama i bambini, non può aiutarli in alcun modo nel loro sviluppo.
Un insegnante ama tutti i bambini che gli vengono affidati e ama il suo compito quando diventa consapevole dell’esistenza di un mondo spirituale, di cui tutti facciamo parte. Per questo è importante studiare l’Antroposofia, per sviluppare questa consapevolezza e portarla con i gesti e con l’intenzione nell’attività dell’insegnamento.
Nelle scuole Waldorf non si trasmettono dogmi, precetti, riti di una religione, ma sicuramente si cerca di nutrire il naturale e istintivo sentimento religioso del bambino.
Cosa si intende con la parola religione?
Religione è, prima di tutto, un modo di vivere e di rapportarsi con il mondo e con gli altri, un sentimento di devozione che si sente nei confronti di ciò che ci circonda, è un percepire un legame con qualcosa di sacro, di divino.
Nelle scuole Waldorf si respira tutto questo nelle attività concrete che fanno parte della routine quotidiana, nei gesti, nei rituali, nella celebrazione delle festività. Queste attività trasmettono il senso di gratitudine e il sentimento di amore per la natura che ci circonda, per tutta l’umanità e per qualcosa di più grande che possiamo chiamare Dio oppure Universo o anche Cosmo.
Il bambino nasce già con un sentimento di devozione per il mondo e per chi si prende cura di lui, è un sentimento naturale e spontaneo, ovviamente non cosciente. Questo sentimento può essere coltivato attraverso l’educazione.
esempi di attività a scuola
Ogni giorno a scuola, quando è il momento del pranzo, prima di iniziare a mangiare, si recitano o cantano queste parole:
Terra,
tu il cibo hai dato!
Sole,
tu l’hai maturato!
Cara Terra, Sole amato,
il mio cuor
vi è tanto grato.
Quest’abitudine quotidiana di recitare parole di gratitudine per il cibo che la Terra ci dona, per il Sole che scalda, porta allo sviluppo di gratitudine e amore nel bambino.
Steiner dice che per preparare il bambino ad un’interiorità religiosa bisogna sapergli mostrare che in tutta la natura vive l’elemento divino.
Un altro rituale che avviene quotidianamente nelle scuole Waldorf è quello dell’accensione della candela prima di iniziare a recitare canti e poesie. Accendere una candela è qualcosa di sacro: il fuoco è sempre stato un elemento sacro per le popolazioni, un elemento che manifesta qualcosa di più elevato. Il gesto dell’insegnante è quello di accendere un fiammifero e farlo calare dall’alto lentamente verso la candela per accenderla. E’ un gesto naturale, non viene spiegato in alcun modo, viene solo vissuto. Ogni volta che si accende una candela, una luce arriva in mezzo a noi, nel mondo della materia.
Dopo l’accensione della candela si recita solitamente un motto, o poesia, che i bambini imparano a memoria e che recitano ogni giorno anche per diversi anni. Le parole hanno solitamente un senso profondo, che i bambini non colgono in maniera cosciente, ma che porteranno nella vita e di cui potranno cogliere il significato profondo una volta diventati più consapevoli.
Nelle poesie si parla di amore, riconoscenza, gratitudine, del rapporto con Dio, delle forze dell’anima.
Ecco una delle poesie del mattino che ho imparato a memoria insieme alla mia bambina e che recita a scuola:
Del sol l’amata luce
il giorno mi rischiara,
dell’anima la forza
agli arti dà vigore.
Nello splendor solare
onoro, o Dio, la forza
che Tu benevolmente
nell’anima ponesti,
che io sia laborioso
di apprendere desioso.
Nascon così da Te
la luce ed il vigore
fluisca ognor a Te
riconoscenza e amore
La religiosità è già insita nel bambino. Con queste attività si portano nella quotidianità del bambino il sentimento di devozione e la sacralità dei gesti.
Poter sviluppare gratitudine nei confronti del Tutto, nei confronti del Cosmo, anche se per così dire questo può avvenire soltanto in uno sperimentare immaginativo del mondo, può approfondire tutto il nostro sentire il mondo in senso religioso.
L’amore per ogni fiore, per ogni albero, per il sole e per la pioggia, può a sua volta approfondire religiosamente il sentimento verso il mondo.
La libertà nella vita non può venire raggiunta mai se si vuole insegnare ciò che è morale e religioso in maniera dogmatica, sotto forma di comandamenti, ma solo se, all’età giusta fra cambio dei denti e maturità sessuale, si agisce unicamente su sentimento e sensazione.
Approfondisci l’argomento sul libro Vita Spirituale del presente ed educazione Steiner parla di religione nelle conferenze 11 e 13.
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Le festività nelle scuole Waldorf
Le festività fanno parte della vita della comunità delle scuole Waldorf: la festa di San Michele, di San Martino, la spirale dell’Avvento ad esempio, sono tutti momenti che preparano all’arrivo dell’inverno, del buio, fino al Natale, quando la luce ricomincia a tornare. I rituali che si svolgono durante queste festività portano incontro ai bambini il senso profondo di questi momenti dell’anno, che sono manifestazione di qualcosa di più grande, che è comunque sempre collegato alla nostra interiorità. Ne parlo nell’articolo FESTE, RITMI, STAGIONI: COME SI FESTEGGIA NELLE SCUOLE WALDORF?