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Scegliere una scuola Waldorf per i propri figli non è una cosa molto comune. Proviamo a capire cosa offre questo tipo di scuola. Ho fatto alcune domande al maestro Waldorf Giovanni Vinciguerra, insegnante nella scuola parentale Waldorf di Alessandria, Germogli di Luce. Questa intervista ha lo scopo di raccontare ai genitori interessati perché dovrebbero scegliere una scuola Waldorf, cos’è una scuola Waldorf o steineriana, cosa si insegna in questo tipo di scuola, quali sono i principi della pedagogia Waldorf e se le critiche mosse alla scuola steineriane possono avere un fondamento.
Come si diventa insegnante Waldorf? Qual è stata la tua esperienza?
Per diventare insegnante di una scuola Waldorf è necessario frequentare un Corso di formazione in Pedagogia Steiner-Waldorf per insegnanti, della durata di tre anni.
Il teatro mi ha portato alla pedagogia, ed è così che ho iniziato il percorso formativo come maestro Waldorf. Il corso ha risvegliato la mia coscienza ai misteri del mondo e mi ha condotto verso il più grande maestro: il bambino.
Devo dire che, ancora oggi, la passione ed un grande entusiasmo mi inducono a cercare ancora nello spazio profondo e senza limiti della conoscenza.
Da quanti anni sei maestro Waldorf?
Ho iniziato ad insegnare dieci anni fa. L’incoscienza mi ha aiutato a fare il salto ed ho iniziato con una pluriclasse: quarta e quinta elementare. La paura e il sentirsi continuamente impreparato di fronte ai bambini mi ha accompagnato per alcuni anni e non nego che siano stati per me anni difficili, impegnativi, stravolgenti, ma pieni di vigore e passione. Ancora adesso, all’inizio di ogni anno scolastico sento sorgere in me un monito: abbi coraggio!
Nella mia esperienza di maestro ho sempre avuto pluriclassi e ho assaggiato i pregi ed i difetti di una tale forma d’insegnamento. Per me è stato un vero master sull’organizzazione. Ho dovuto rivedere il mio approccio con il tempo, con la mia capacità di sintesi e soprattutto con la mia volontà.
Ho preso, anno dopo anno, consapevolezza del mestiere del maestro, delle peculiarità di questa importante figura e della responsabilità di fronte al bambino e alla verità.
C’è un verso di Pablo Neruda che riassume molto di quello che per me è essere maestro: “Nascere non basta. E’ per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.”
In quale scuola Waldorf insegni e da quanto tempo?
“Germogli di Luce” è la scuola parentale in cui insegno, un germoglio pieno di chiara volontà, nato con l’intento di donare luce al territorio alessandrino. Maestri e genitori si sono messi insieme per proteggere e curare questo germoglio, non solo per il presente, ma soprattutto per il futuro.
Dopo tre anni dalla nascita, il progetto ora conta 16 bambini disposti sulle cinque classi elementari, con un collegio composto da quattro maestri ed un gruppo di genitori, che sostengono con responsabilità e tanta buona volontà il piccolo germoglio.
Il nostro intento è di creare una realtà stabile, dove bambini, genitori e maestri possano crescere in un ambiente sano e sempre in cammino.
Qual è, secondo te, la principale differenza tra la scuola steineriana e la scuola tradizionale?
Difficile rispondere a questa domanda senza finire in stereotipi, data la mia conoscenza indiretta della scuola tradizionale. Sintetizzando, direi che la vera differenza è l’approccio alla didattica, non come puro contenuto, ma come alimento spirituale al quale il maestro può attingere per nutrire il bambino nelle sue fasi di crescita.
Il percorso di autoeducazione del maestro, l’umiltà che lo deve accompagnare nell’intero percorso, la responsabilità e l’entusiasmo verso la vera conoscenza, sono la chiave per creare un terreno fertile nel quale i bambini possano crescere ed educarsi.
Una scuola che porti in evidenza la collaborazione e non la competizione, che accompagni i bambini ad essere buoni, moralmente, verso l’altro ed il mondo.
Il futuro ha bisogno di artisti, innovatori che abbiano nei loro pensieri verità, nei loro sentimenti bellezza e nelle loro azioni bontà. Il pensiero pedagogico di Rudolf Steiner porta proprio coscienza su questi tre aspetti: il buono, il bello e il vero, in piena libertà individuale.
Leggi anche l’articolo Cos’è una scuola Waldorf? in cui elenco le differenze con la scuola tradizionale.
Come si svolge la giornata in una scuola Waldorf?
Una giornata di scuola è un processo respiratorio tra momenti di concentrazione ed espansione, nel quale il bambino si trova a percorrere ritmicamente il percorso conoscitivo, partendo dall’esperienza fisica volitiva, passando da quella emotiva, per arrivare alla sfera pensante.
Si comincia la giornata salutando i bambini con una stretta di mano, si sente il calore delle loro mani, si percepisce lo sguardo dei loro occhi; poi si continua cantando, recitando, imparando col corpo, con il movimento, in un’aura d’ascolto e osservazione.
Che colore hanno i volti dei bambini? Paonazzi o pallidi? Dal tipo di risposta ci sarà anche il cambio di direzione della lezione.
Una giornata a scuola deve essere il più naturale possibile. E’ importante generare un moto interiore nel fanciullo, una spinta emotiva d’apertura verso ciò che è bello, perché proprio dalla bellezza si genera quell’entusiasmo indispensabile per condurre i bambini nella conoscenza. Il maestro deve riuscire a creare, in una giornata di scuola, quell’alchimia tra forma e bellezza.
Steiner ha donato al mondo pensieri innovativi e sempre più vicini ai bambini dell’epoca che stiamo attraversando.
Il piano ad epoche permette di fare immergere i bambini in una sola materia alla volta: un grande giorno, una lunga inspirazione che dura tre, quattro, anche cinque settimane, fino a che non giunge il momento di lasciar riposare i contenuti trattati e allora tutto il lavoro interiorizzato potrà essere elaborato, digerito, trasformato sino ad un nuovo giorno.
Proprio durante l’epoca, il maestro porta questo lavoro di respirazione. S’inizia con una parte corporea, ritmica. Le membra si risvegliano, il sangue circola e l’ossigeno permea il bambino. Ad una espansione segue la concentrazione: così il maestro porta un lavoro sul quaderno o un momento di ascolto di un nuovo argomento.
Questo ritmo giornaliero si estende nel ritmo settimanale, mensile ed annuale.
Leggi l’articolo Cos’è una scuola Waldorf? in cui spiego cosa sia l’ epoca.
Come vivono i bambini la scuola steineriana?
I piedi si muovono, le mani si alzano, gli occhi brillano e le bocche rimangono aperte, spalancate. La voglia di partecipazione, le domande, arrivano come un’alta marea:
“Maestro, maestro! Cosa facciamo oggi?”
“Ci racconti il seguito della storia?”
“Ho voglia di scrivere maestro!”
“Maestro, ora mi torna tutto!”
Queste sono solo alcune frasi che emergono durante una giornata a scuola. I bambini non perdono la voglia, l’entusiasmo per la conoscenza. C’è gioia, attenzione, impegno e la volontà non si sopisce.
Osservando i bambini si coglie lucentezza nei loro occhi, voglia di sapere, di progredire, fame di conoscenza. Il loro fuoco interiore non si spegne, è come continuamente alimentato.
Ricordo sempre con divertimento il papà di un bambino di undici anni che un giorno, durante un colloquio individuale, mi disse: “ Mio figlio, a casa, ne combina una dietro l’altra. Ieri non sapevo più come fare e allora, senza pensarci, gli ho detto: “Se non mi ascolti, domani non ti faccio andare a scuola!!” Per un momento ho pensato di aver sbagliato, non era certo una punizione, almeno così credevo. Poi ho visto la sua faccia, era disperato, non andare a scuola sarebbe stata per lui la più terribile delle punizioni”.
Questo aneddoto è un sentire generalizzato, i bambini vogliono venire a scuola perché sanno che quello è il luogo della felicità, del sapere, dello stare insieme, sentono la loro classe come una nave che li sta conducendo verso la conoscenza e non vogliono perdere nulla del viaggio, anche se non è tutto facile, anzi, lo sforzo è sempre presente.
Sono i bambini la fonte da cui traggo energia ed ispirazione. La loro gioia è come un canto di uccellini a primavera.





I bambini si sentono diversi dagli amici che frequentano la scuola tradizionale?
Non direi, capita che gli amici, vedendoli così entusiasti per la scuola, gli chiedano il perché di tanta felicità, gli pare strano, data la loro insofferenza per il contesto scolastico, e allora forse sono gli altri a sentirsi diversi. Amare la scuola per un bambino è il sentimento più naturale che ci sia, convertirlo in apatica insofferenza o addirittura in motivo di nervosismo ed insonnia è una tragica responsabilità dei maestri e del complesso scuola in generale.
I bambini imparano meno in una scuola steineriana?
Il processo conoscitivo all’interno di una scuola Waldorf si articola in maniera tale che la didattica possa venir compenetrata in profondità dall’essere individuale del bambino, il quale s’approccia a tale conoscenza espletando le sue peculiarità caratteriali, di temperamento e di destino.
Se nell’approccio ad una materia, ad esempio la geografia, partiamo da un’immagine elaborata dal maestro (l’Italia come una splendida regina, le Alpi come la corona, i campi ed i boschi come la sua veste), dando forma, movimento, vita all’inanimato, allora bellezza e sostanza, qualità e quantità entrano in rapporto e inizia un processo conoscitivo profondo.
Dall’immagine si passa all’esperienza e, prendendo come riferimento la geografia, si potrebbe, ad esempio, portare i bambini su una punta della corona, arrivare alle sorgenti del Po: i colori, gli odori, la forza e la vastità trasmessa dal paesaggio riempiono il mondo interiore del bambino. Poi, si passa all’ultima fase del processo, ovvero quello più intellettuale ed astratto, ma con calore: un pensiero scaldato dal cuore.
Attraverso questo processo che percorre la via del volere, del sentire e del pensare, l’interiorizzazione della didattica non riguarda solo un contenuto astratto: i bambini ricordano ugualmente nomi e concetti ma ciò che hanno interiorizzato si deposita in profondità, come sostanza in divenire, capace d’essere trasformata dall’interiorità del bambino e portare frutti nell’avvenire.
C’è grande differenza tra il recepire informazioni e la conoscenza, sono vie diverse: la prima è più veloce, incompleta e senza lunga durata, la seconda invece è profonda, sentita, gioiosa, faticosa.
Coinvolgere l’essere umano nella sua totalità (volere, sentire e pensare) in un percorso di conoscenza è assai più impegnativo che prendere informazioni solo attraverso il pensare.
Un essere umano, in particolar modo un bambino, ricorderà per sempre ciò che ha amato e non una fredda lista di informazioni da imparare a memoria.
















E’ vero che la scuola steineriana è adatta ai bambini con difficoltà?
E’ una didattica che aiuta certamente tutti, ancor di più i bambini con difficoltà, molti dei quali hanno immenso bisogno di una scuola più vicina alle loro esigenze fisiche, animiche e spirituali.
La parte ritmica del mattino aiuta lo sviluppo di facoltà latenti: la lateralizzazione, la motricità fine ed il coordinamento della voce in concomitanza del movimento corporeo.
Il racconto quotidiano di fiabe, favole e miti, a seconda dello sviluppo antropologico, e la pratica artistica, nutrono il sentire e sbloccano il volere.
Il raggiungimento di un pensare luminoso attraverso ritmo, ritualità ed osservazione rendono chiaro ai bambini il cammino didattico e il percorso individuale.
Una scuola priva di ritmo, direi asfittica, non avvia certamente un processo di guarigione.
Leggi l’articolo Cos’è una scuola Waldorf? in cui spiego in cosa consiste la parte ritmica del mattino.
Perché le scuole steineriane hanno costi alti?
Il costo delle scuole Waldorf è dovuto principalmente alla mancanza di fondi, che permettono una vita economica sana. La maggior parte dei progetti waldorf nasce da una volontà condivisa tra genitori e maestri e la vita economica diviene fondamentale per sostenere il progetto in tutte le sue parti.
Fino a che non ci si addentra nella gestione amministrativa di una scuola, non si ha piena coscienza di tutti i punti fermi e le variabili che orbitano all’interno di un organismo sociale così complesso e sempre in trasformazione. Una sana forma gestionale è l’obiettivo al quale anelare per trovare equilibrio tra parte giuridica, amministrativa e collegiale affinché si possa raggiungere consapevolezza individuale e d’insieme sull’importanza del dono, della fiducia e della responsabilità.
Perché scegliere una scuola steineriana?
In questi anni ho notato che poche sono le persone che, con coscienza, scelgono un percorso nella scuola Waldorf. Quando un bambino inizia il suo cammino anche genitore e maestri percorrono con lui la strada.
Se si sceglie la scuola Waldorf, si sceglie il futuro, si sceglie il cambiamento e la trasformazione.
Chi sceglie la scuola Waldorf non sceglie il Giardino dell’Eden ma la terra, umile e faticosa, sceglie la sua verità, la sua spiritualità, la sua bellezza.




Per informazioni sulla scuola parentale di Alessandria:
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email: germoglidilucealessandria@gmail.com