Come insegnare le regole ai bambini piccoli? Non serve appendere un cartellone delle regole: i bambini piccoli non recepiscono le regole in questo modo! Non serve nemmeno premiare o punire: i bambini non vanno addestrati!
I bambini vengono al mondo con fame di conoscenza e desiderio di imparare. Fin dalla nascita assorbono tutto ciò che li circonda: persone, fatti, atteggiamenti, comportamenti, per formarsi e diventare adulti capaci e autonomi.
Con amore incondizionato accolgono tutto ciò che proviene dalla figura adulta di riferimento.
Prima di pensare alle regole che dovrebbero rispettare i figli quando sono piccoli, conviene considerare alcune regole da tenere presente come genitori.
- La prima regola per educare i bambini è educare se stessi: i tuoi figli finiranno per somigliarti molto, pertanto poni la tua attenzione su te stesso, il tuo comportamento, le tue emozioni, i tuoi atteggiamenti e chiediti quale esempio stai fornendo.
- La seconda regola importante è non aspettarsi dai bambini ciò che non possono fare o non possono capire: i bambini sono esseri in via di sviluppo, non sono piccoli adulti capaci di ragionamento e giudizio; sii consapevole del fatto che i tuoi figli sono guidati dall’istinto, non dalla razionalità.
I bambini vivono in uno stato di coscienza sognante: non serve a niente cercare di spiegare le regole, fare lunghi discorsi e sgridare, ciò che serve è creare una struttura e un ambiente adatti alla crescita di un bambino. - La terza regola è considerare il proprio ruolo di genitori come guida: guidare e accompagnare i tuoi figli nella crescita significa creare un ambiente sano e una relazione di fiducia e amore. Se il tuo bambino non si sente al sicuro non può imparare e non può crescere in maniera equilibrata.
Far rispettare le regole ai bambini piccoli con il ritmo
Il ritmo nella quotidianità di un bambino piccolo è fondamentale. Il ritmo non è routine: non si tratta di dover restare fedeli ad un programma rigido, stabilito a priori, ma di organizzare gli eventi della giornata in maniera fluida.
I momenti importanti della giornata, come svegliarsi e addormentarsi, dovrebbero avvenire circa alla stessa ora; le attività che avvengono subito dopo la sveglia e subito prima dell’addormentamento, dovrebbero essere sempre le stesse. Ovviamente, non tutti i giorni della settimana sono uguali ed è possibile che ci siano delle differenze tra i giorni feriali e i giorni festivi.
La stessa cosa vale per i pasti: avere dei rituali, cercare di stabilire delle modalità che restano il più possibile le stesse ogni giorno, aiuta il bambino piccolo a interiorizzare le regole. Se ogni giorno ci sediamo a tavola per mangiare solo dopo aver lavato le mani, questo gesto diventa naturale e automatico.
La disciplina parte da noi: se noi rispettiamo in maniera consistente le regole di comportamento che vogliamo impartire, i nostri figli ci seguiranno.
I bambini piccoli hanno bisogno del ritmo per sentirsi al sicuro, per sviluppare un senso di fiducia e per stare bene. Trovando il ritmo della propria famiglia, si stabilisce una struttura entro cui muoversi, creata sulla base delle regole della famiglia, stabilite dai genitori tenendo conto delle esigenze di tutti. Da questa solida struttura si può tranquillamente uscire in occasioni speciali e all’occorrenza, non deve diventare una gabbia.
La vita in casa diventa meno stressante se ci sono regole chiare, che vengono interiorizzate da ciascun membro della famiglia, semplicemente perché fanno parte del ritmo naturale delle giornate.
Insegnare le regole ai bambini piccoli tramite l’imitazione e con l’esempio
Tuo figlio di 2 o 3 anni non può essere ragionevole e non è ancora in grado di comprendere le spiegazioni.
Come insegnare le regole se non le spieghi? Il miglior modo per insegnare qualcosa è mostrarlo, darne esempio.
I bambini piccoli ci imitano inconsciamente: puoi utilizzare questa caratteristica a tuo vantaggio!
Impartire regole e dare istruzioni non ti servirà a niente: puoi invece:
- mostrare in maniera concreta ciò che vuoi che faccia tuo figlio/a. Vuoi che rimetta a posto i giochi utilizzati? Prendi i giochi e riponili al loro posto in sua presenza, utilizzando poche parole per illustrare ciò che stai facendo o, meglio ancora, una canzoncina inventata!
- Utilizzare un linguaggio semplice, poche essenziali parole e accompagnate sempre dall’azione che vuoi che venga imitata. Se il tutto avviene con gioia, gioco e fantasia funziona molto meglio.
- Ripetere l’azione che vuoi che venga interiorizzata e mostrarla con calma, lentamente.
Aspettati di dover ripetere più e più volte la stessa azione, ci vuole tempo e pazienza. - Utilizzare affermazioni positive, evitare di dire troppe volte “no!” “non fare…!”.
Se avrai costruito un rapporto di fiducia negli anni, vedrai che il tuo bambino/a imparerà ad ascoltarti e, quando sarà grande capirà davvero ciò che si può e non si può fare.
Quando è importante dire “no” ai bambini
Bisogna dire “no” quando è davvero importante, cioè quando c’è il rischio di:
-far male a qualcuno,
-che il bambino si possa far male,
-che il bambino possa rompere qualcosa.
Un bambino che non si sente dire “no” in continuazione, di sicuro presterà attenzione a quei pochi che sente!
Vorresti dire “no” e non sai cosa fare in alternativa? A seconda delle situazioni, valute se puoi:
- deviare l’attenzione su qualcosa di più adatto;
- intrattenere con una canzone o un gioco;
- mostrare un comportamento adeguato e dire: “facciamo così”;
- coinvolgere in un’attività sensata.
Farsi ubbidire dai bambini
Credi che i figli dovrebbero obbedire ai genitori? I figli non devono eseguire gli ordini, non sono cani, sono persone non ancora completamente sviluppate come gli adulti, ma comunque persone e non animali da addestrare. Un animale che obbedisce è sottomesso all’uomo: i bambini non devono essere sottomessi. Certamente, è auspicabile che i figli ascoltino i genitori perché gli adulti hanno la capacità di giudizio e l’esperienza, che i bambini non hanno. E’ importante, quindi, che un bambino sia in ascolto quando il genitore parla e chiede di fare o non fare qualcosa. Ma, perché ci sia questa disponibilità all’ascolto, deve esserci una relazione di fiducia, che non può essere costruita se il rapporto si basa su punizioni, sgridate, sottomissioni, violenza.
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Al contrario, per evitare di avere un atteggiamento autoritario, i genitori cadono nella permissività, in una eccessiva tolleranza, evitando di intervenire quando è necessario, concedendo tutto ai figli, che, in questa maniera, crescono senza regole. Le regole sono importanti per i bambini, che devono capire entro quali limiti possono muoversi nelle varie situazioni. I genitori devono essere delle guide autorevoli, capaci di educare i figli, curando, al tempo stesso, la relazione, che deve basarsi sul rispetto, l’amore incondizionato, l’empatia.